di Marco De Tomasi
Qualche giorno fa una amico vignaiolo (di cui non farò il nome), ha pubblicato su Facebook le foto di alcuni simpatici animaletti scattate tra i tralci delle sue vigne.
Si chiedeva cosa fossero.
Si trattava delle forme giovanili (larve e pupe) di utilissime coccinelle (Coccinella septempunctata, nello specifico).
Identificarla per me è semplice: da ragazzino (ehm … anche un po’ più di ragazzino) ho coltivato l’hobby dell’entomologia.
Armato di retino e scatoline inseguivo farfalle e coleotteri per i prati.
Col tempo mi resi conto che non sarei mai diventato un luminare in quel campo: realizzai che al massimo potevo diventare un collezionista di cadaverini ben ordinati e allineati nelle scatole entomologiche.
Ad un certo punto cominciò a crearmi disagio infilzare quei poveri animaletti per classificarli e catalogarli e abbandonai questo passatempo.
Però mi è rimasto il bagaglio di conoscenze e la curiosità. Tanto che quando capita, catturo ancora qualche esemplare: lo osservo facendolo camminare sul dorso della mano e poi lo lascio andare.
Davo scioccamente per scontato che chi lavora in campagna, avesse anche un’infarinatura generale sull’argomento.
Ovviamente non è così: sono già tante le cose che un agricoltore deve sapere. Conosce a perfezione i sintomi di malattie, ha ben presenti quali sono i parassiti della vigna, ma non ha apparente necessità di conoscere quali sono gli animaletti che la popolano e che potrebbero tornargli utili o quelli che ci vivono ma non rappresentano un potenziale danno per la coltura.
Così ho pensato di inaugurare un nuova rubrica, condividendo le mie conoscenze (premesso che non sono uno specialista ma solo un amatore) con chi avesse voglia di soddisfare la propria curiosità attraverso queste pagine.
Inizio da un animaletto di circa 2-3 centimetri dall’aspetto delicato, dalle ali diafane e il corpo di un bel verde vivo: la crisopa.
O meglio, dovrei dire LE crisope.
Perché non si tratta di una sola specie, ma di un gruppo le cui forme adulte sono molto simili tra loro.
Vi sarà sicuramente capitato di osservarle posate sui muri sotto i lampioni o su steli, tronchi e foglie.
Al pari delle coccinelle, le crisope sono degli insetti olometaboli: significa che le forme giovanili sono molto diverse dagli adulti.
La specie più comune di questa famiglia di Neurotteri, la Chrysoperla carnea allo stadio adulto è un tranquillo glicifago/pollinifago: si ciba cioè di nettare, melata e polline.
Al contrario, le larve sono delle formidabili ed implacabili cacciatrici di afidi. L’aspetto è decisamente più “combat” degli adulti: la testa è armata di mandibole a forcipe che non lasciano scampo alla preda.
Queste appendici “uncinano” l’obiettivo, perforandone il tegumento, e iniettando la saliva della larva che “scioglie” i tessuti della preda che vengono poi “succhiati”.
Ma ci sono specie di crisope le cui larve assumono una forma ancor più terrifica ! si ricoprono il corpo dei resti delle prede, “corazzandosi” così contro i nemici. Così si possono incontrare dei mucchietti ambulanti di teste ed elitre da cui spuntano solo le zanne e le zampe.
Alcune specie di crisope mantengono le abitudini predatorie anche da adulte.
Le uova delle crisope sono caratteristiche: sono attaccate al supporto (foglia o rametto) attraverso un filamento che le mette al riparo dalle formiche e da altri predatori (non ultime, le stesse larve dell’animale, che in assenza di altro si adatta al cannibalismo).
Durante i quattro stadi accrescimento, la larva cambia abitudini alimentari: nei primi stadi si ciba di uova di acari, afidi e coleotteri, negli stadi intermedi attacca acari adulti e cocciniglie, mentre all’ultimo stadio divora gli afidi.
Sono attive anche anche a temperature relativamente basse, quando le coccinelle non ci sono.
Le larve si impupano in un bozzoletto bianco da cui escono prima dello sfarfallamento: in questo stadio sono del tutto simili agli adulti, ma prive delle ali.
Come detto, gli adulti di Chrysoperla si cibano principalmente di nettare e polline.
Le essenze preferite sono rappresentate dalle asteracee (come tarassaco o margherite). Può essere quindi utile la presenza di tali piante ai margini delle colture per favorirne l’insediamento.
Sono animali sensibili all’impiego massiccio di fitofarmaci (e, ovviamente, agli insetticidi).
Se li vedete in giro, teneteveli cari: una larva durante il suo accrescimento è in grado di liquidare migliaia tra acari, uova di tignola, cocciniglie e afidi !
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Oggi una larva di Crisope mi ha pizzicato sul piede…ti è mai capitato? E’ pericoloso?
Non mi risulta possa avere qualche conseguenza.